Visto il disordine completo nel mondo della politica dopo i risultati elettorali, che si stanno rivelando anche come una grossa beffa, almeno in alcuni casi, forse la scelta del non partecipare al voto per non essere coinvolti assume una completa legittimazione.

Anche se ai massimi livelli di rappresentanza istituzionale nazionale si continua, del resto giustamente, all’appello sul rispetto del diritto al voto.

Qualcuno, però, ci dovrebbe spiegare, ad esempio, come sia possibile che un elettore possa tranquillamente passare da una posizione ripetutamente affermata nel tempo ad un’altra completamente opposta come forma di protesta.

Ma si sa che nella repubblica delle banane ogni scelta può considerarsi di una sua dignità.

Lauro Ciurnelli