A Deruta l'arte vale zero?
Il Comune, per il Museo della ceramica, ha indetto un bando per il posto di direttore da svolgere a titolo gratuito
Deruta nella sua pinacoteca custodisce un affresco del Perugino staccato dalla chiesa di san Francesco a Deruta che per la sua fattura ricorda i gonfaloni antipeste con la presenza di san Romano e e san Rocco, due dei santi a questo scopo adibiti, con l'Eterno in alto e la città da proteggere in basso. Un'opera importante per la storia della cittadina umbra della quale ricorda la peste del 1476 e la topografia, per la vicenda artistica del grande pittore di città della Pieve del quale quest'affresco è uno dei punti centrali della sua giovinezza e uno dei segnali primari di quello che diventerà il delicato linguaggio peruginesco. Vi s'intravede anche l'influenza pierfrancescana che il Perugino, allievo del Verrocchio, ha subito ai suoi inizi, Pietro Scarpellini diceva che nella sua opera ne vedeva un 10%. E qui echi pierfrancescani sono presenti nella veduta del borgo derutese che ricorda le vedute di Arezzo, nel bellissimo mattone rosa che san Rocco tiene sotto il piede, nel cerchio perfetto delle falde del suo cappello che ricorda le aureole a specchio tipiche di Pietro della Francesca. Deruta non è solo la città che custodisce quest'opera, è conosciuta per essere da secoli centro di produzione della ceramica artistica e sede del Museo regionale della ceramica, una delle più importanti collezioni italiane. Ora l'amministrazione comunale di Deruta per affidare Pinacoteca e Museo della ceramica ha indetto un bando per il posto di direttore da svolgere a titolo gratuito. Pare che dargli un giusto emolumento sia da “irresponsabili”. È incredibile che in una cittadina, tutt'ora produttrice d'arte svalutino così il Museo regionale della ceramica e la Pinacoteca comunale considerandoli un luogo di cui occuparsi da pensionati o nel tempo libero o buono solo per arricchire il curriculum. (Foto da: V. Garibaldi, Perugino, Giunti)
Vanni Capoccia
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