27/04/2024
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No alla distruzione del paesaggio agricolo
Una cementificazione diffusa e in parte abusiva che potrebbe distruggere per sempre un patrimonio paesaggistico che è un bene comune ereditato e da trasmettere alle generazioni future

A proposito della polemica sulla realizzazione di una nuova strada fra le località di Collestrada e Sant’Andrea D’Agliano denominata NODO o NODINO di Perugia, forse conviene ricordare che l’intera area più a sud del territorio comunale, ex IX Circoscrizione, si articola in due piani: la collina e la pianura.

La parte pianeggiante è interamente attraversata dal Tevere ed è una fertile vallata di origine alluvionale. Per questo è indicata e protetta come area agricola di pregio. Così è da tempo sotto le mire di una speculazione privata che può essere concretamente ricordata. Le stesse radici sociali delle collettività come Santa Maria Rossa, San Martino in Campo e Sant’Andrea D’Agliano sono legate al mondo dell’agricoltura. Mentre oggi gran parte delle terre risultano in una situazione difficilmente decifrabile.

Da qui il rischio di una cementificazione diffusa e in parte abusiva che potrebbe distruggere per sempre un patrimonio paesaggistico che è un bene comune ereditato e da trasmettere alle generazioni future. I vincoli stessi della programmazione urbanistica vengono cancellati con il gioco delle varianti al Piano Regolatore che rappresenta il progetto urbano studiato e democratico.

Un prezzo altissimo pagato per uno sviluppo urbanistico molto discutibile, mentre l’intero territorio conserva una naturalità e una bellezza mozzafiato osservata dal colle durante i vari cicli stagionali. Il tutto secondo le direttive che provengono da un falso ambientalismo di facciata.



Lauro Ciurnelli


Inserito lunedì 17 maggio 2021


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