02/05/2024
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Decadenza, sostituzione e revoca della Garante per l'Infanzia
Presidente, per la serie di aberranti falsità pubblicate da Castellani, per la sua incapacità di comprendere che il bullismo si combatte smontandolo prima che si manifesti, per aver tradito il suo mandato di garante di ogni bambina e bambino e ragazza e ragazzo, la preghiamo di fare riferimento quanto prima alla Legge Regionale che dispone la “decadenza dall’incarico, sostituzione e revoca” del Garante dell’infanzia e dell’adolescenza

Alla c.a. della Presidente della Giunta regionale dell’Umbria Donatella Tesei
e p.c. all’ Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Carla Garlatti
al Presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Umbria Marco Squarta
ai Presidenti dei Gruppi assembleari dell’Assemblea Legislativa della Regione Umbria

Gentile Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei,
le scriviamo questa lettera appellandoci al suo ruolo di Presidente di ogni cittadino e cittadina di questa Regione. Questa sua imparzialità istituzionale, che è preziosa e che lei non può permettersi di trascurare, dovrebbe farla sussultare davanti al testo pubblicato dalla stampa locale lo scorso 5 luglio a firma di Maria Rita Castellani.
Castellani, nel suo ruolo di Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Umbria, ha realizzato un’acrobazia pericolosa in bilico fra propri convincimenti personali, pregiudizi inqualificabili e retorica da militante politica. Ma ricordiamo a lei, Presidente, e alla stessa Garante, che il suo ruolo è quello di vigilare sull’infanzia e l’adolescenza di questa Regione, lavorando in rete per fare in modo che l’ambiente in cui crescono i bambini e i ragazzi umbri sia il migliore possibile.
Ma Castellani ha dato prova di non essere all’altezza. Nell’editoriale a cui stiamo facendo riferimento (link) lei prende la parola su un tema delicato dimostrando un’ignoranza colpevole per chi ricopre il suo ruolo.
Castellani contesta al Ddl Zan di definire l’identità di genere in modo disgiunto dal sesso biologico, ma legato alla percezione dell’individuo che la esprime. E naturalmente si straccia le vesti. Eppure l’identità di genere è definita nel nostro ordinamento da almeno quarant’anni senza che nessuna Castellani si sia disturbata a contestarla prima che al Senato si affacciasse un disegno di legge mirante a ridurre la violenza di cui sono frequentemente oggetto le persone lesbiche, gay, bisessuali, trans*, le donne e i disabili di qualunque età, anche minori.
Castellani, che non conosce la differenza fra orientamento sessuale e identità di genere, in maniera totalmente ideologica e per niente istituzionale, ne deduce che “si potrà scegliere l’orientamento sessuale verso cose, animali, e/o persone di ogni genere e, perché no, anche di ogni età fino al punto che la poligamia come l’incesto non saranno più un tabù”.
Queste sono affermazioni gravissime che noi non esitiamo a definire fasciste oltre che stupide.
Castellani rappresenta una realtà fantascientifica, inesistente nel mondo delle cose concrete e non scritta nel Ddl Zan.
Quello che Castellani non dice, nonostante una lunga e inutile filippica sul minore che cresce, è che nelle scuole medie e superiori umbre si contano episodi di violenza, di aggressione verbale e di discriminazione ai danni di ragazzi e ragazze appartenenti alla comunità Lgbti o percepiti dal bullo come tali, in maniera sistematica. Tutto questo emerge da una ricerca realizzata dall’Università degli Studi di Perugia e altri soggetti, fra cui il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Umbria, quando al posto di Castellani sedeva una persona non accecata dai propri fantasmi ideologici. Temiamo che questa ricerca sia colpevolmente sfuggita all’attenzione dell’attuale Garante e ci mettiamo a sua disposizione per fornirgliela quando e se intenderà conoscere i termini del bullismo e della violenza motivata dall’orientamento sessuale e dell’identità di genere ai danni dei minori umbri.
A lei, Presidente, ricordiamo che Maria Rita Castellani è stata scelta per rivestire il ruolo di Garante dell’infanzia e dell’adolescenza seguendo un iter per niente ordinario. Mentre la normativa prevede che a scegliere la persona che rivestirà questo importante ruolo sia l’Assemblea legislativa regionale, Castellani è stata nominata direttamente dal Presidente, senza consultare l’Assemblea, argomentando che il Covid non avrebbe permesso di fare diversamente. Peccato che i lavori assembleari di tutte le Istituzioni pubbliche, compresa l’Assemblea regionale, hanno continuato ad avere luogo a distanza e quindi questa nomina ci pare a maggior ragione illegittima.
La garante si spertica anche in fantasiose affermazioni sulla complementarietà necessaria e sulla non uguaglianza di padri e madri. I figli delle famiglie arcobaleno, di cui la garante dovrebbe occuparsi come di tutti gli altri minori sono la prova vivente che la realtà è ben lontana dalle sue posizioni ideologiche e cariche di pregiudizio. Come scrive la stessa Castellani la scienza non la inventa lo scienziato e la realtà tangibile dei figli delle famiglie arcobaleno, ormai maggiorenni, non si piega alle logiche confessionali e di partito a cui la garante vorrebbe ricondurre il mondo intero.
In ogni caso, Presidente, per la serie di aberranti falsità pubblicate da Castellani, per la sua incapacità di comprendere che il bullismo si combatte smontandolo prima che si manifesti, per aver colpevolmente stravolto la realtà, per aver tradito il suo mandato di garante di ogni bambina e bambino e ragazza e ragazzo, la preghiamo di fare riferimento quanto prima alla Legge Regionale n. 11 del 9 aprile 2015 (Testo unico in materia di Sanità e Servizi sociali) che all’art. 365 dispone la “decadenza dall’incarico, sostituzione e revoca” del Garante dell’infanzia e dell’adolescenza.
Si potrà così procedere alla nomina di un vero Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Umbria che non sia distratto da questioni ideologiche e di partito, che sia in grado di documentarsi prima di esporsi pubblicamente e che abbia a cuore il benessere di tutti i minori dell’Umbria, anche quelli esposti al bullismo motivato dall’identità di genere e dall’orientamento sessuale vero o presunto, come determina l’art. 2 della Convenzione Onu sui diritti di bambini e ragazzi che chiaramente Castellani non conosce.
Saluti.

Omphalos Lgbti
Esedomani Terni
Famiglie Arcobaleno
Agedo Terni
Amelia Pride
Comitato Umbria Pride
Cgil Umbria
Libera…mente Donna
Donne contro la guerra Aps
Forum Donne Amelia
Il Pettirosso - Terni Aps
AltroVento Umbria
Terni Donne Aps
Sportello Antiviolenza Università degli Studi di Perugia
Terni Valley
Associazione Bottegart
Udi Perugia - Unione Donne in Italia
ArciAtea Aps
Sinistra Universitaria - Udu Perugia
Altrascuola - Rete degli Studenti Medi Umbria
La Città Delle Donne Aps
Democratiche della Provincia di Perugia
Circolo Uaar Perugia
Associazione Culturale Pediatri Umbria
Associazione Radicali Perugia
Associazione Il Ponte D’Incontro
Link Studenti Indipendenti Perugia
Collettivo Reacciòn Desobediente
Studio di psicologia e sessuologia Mente e Corpo
Associazione Madre Coraggio Perugia
Uds Unione degli Studenti Umbria
Libera, presidio di Spoleto "Angela Fiume"
Anpi Provinciale di Perugia
Anpi Coordinamento Umbria
Associazione Casa dei Popoli Aps
Circolo Uaar Terni
Coordinamento pace, diritti, ambiente Spoleto
Commissione Pari Opportunità del Comune di Narni
Alfi Associazione Lesbica Femminista Italiana
Associazione Culturale La Goccia di Perugia
Associazione Franca Viola Coordinamento Donne Todi
Associazione "Civiltà Laica" di Terni
ANPI sezione Brigata Leoni di Torgiano
Sinistra Italiana Umbria
Partito Democratico dell'Umbria
Gruppo Consiliare Pd Regione Umbria
Partito democratico di Torgiano
Spi-Cgil Umbria
Coordinamento Donne Spi Cgil Umbria
Csa Germinal Cimarelli
Potere Al Popolo Terni




Inserito venerdì 9 luglio 2021


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