27/07/2024
direttore Renzo Zuccherini

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Ponte Valleceppi: dalle parole ai fatti
Ponte carrabile, Arginatura – pista ciclopedonale – Sagrato della Chiesa, Area ex Tabacchificio, Parco pubblico, La viabilità, Godibilità del paesaggio, Tevere. Chiediamo un impegno concreto: programmi, progetti, interventi integrati e condivisi


LETTERA APERTA
Al Sindaco del Comune di Perugia, Andrea Romizi
All’ Assessore all’Urbanistica Margherita Scoccia
All’Assessore Otello Numerini
e per conoscenza a tutti i gruppi consiliari del Comune di Perugia

Come più volte segnalato, con note, sopralluoghi e incontri, al Sindaco Andrea Romizi di Perugia e più recentemente anche agli Assessori arch. Scoccia e Numerini, il territorio di Ponte Valleceppi soffre da molto tempo di una serie di “patologie” croniche a cui si sono aggiunti negli ultimi anni ulteriori criticità e per le quali non abbiamo a tutt’oggi avuto risposte concrete e organiche. Abbiamo richiesto una progettazione e programmazione organica e integrata che apporti effettivi miglioramenti alla fruizione di questo territorio e valorizzi (e recuperi) le sue notevoli qualità ambientali, paesaggistiche, sociali.
Riassumiamo qui solo le criticità più macroscopiche da portare a coerenza:
- Siamo circondati da aziende insalubri di prima classe, compresa una a rischio incidente rilevante che, solo grazie alla tenacia pluridecennale del Comitato Molini di Fortebraccio, in questo periodo non nuoce. Malgrado la petizione del gennaio 2020 con 1.200 firme che proponeva alcune soluzioni e impegni da parte del Comune (a partire dalla declassificazione nel Piano Regolatore Generale (Prg) togliendo la destinazione d’uso “insalubri di prima classe”) e della Regione per ridare salute, sicurezza e maggiore attrattività al territorio, non abbiamo avuto nessun riscontro.
- Il ponte carrabile presenta da sempre una sezione che a stento fa passare autobus e mezzi pesanti e non ha nessuno spazio per i pedoni, i carrozzini, le biciclette, pur essendo l’unico accesso, per gli abitanti residenti in riva destra del Tevere, ai servizi di prima necessità tutti collocati in riva sinistra, nonché unico accesso per il centro di Perugia, per Pretola e Ponte San Giovanni, e parte di un itinerario di notevole traffico di attraversamento. Inoltre da anni il ponte è stato dichiarato pericolante. Da molti anni si è parlato di attrezzare il ponte con passerelle ciclopedonali, anche creando una fermata accessibile per la Fcu. Ora, sicurezza per il transito e sicurezza statica pretendono una PRIORITA' e URGENZA d’intervento. Nell’ultimo sopralluogo ci è stato detto che sono in corso valutazioni per acquisire finanziamenti. Ma il progetto? Quali tempi?
- Arginaturapista ciclopedonaleSagrato della Chiesa con parcheggio: come più volte evidenziato al Sindaco e più recentemente agli Assessori in indirizzo, tali interventi stanno creando disagio e dequalificazione del territorio. L’arginatura ha murato tutto l’abitato, che godeva di una qualità unica: l’accesso plurimo e in piano dalle case al Tevere. Le rampe di accesso alla sommità dell’argine e al percorso verde pedonale sono state realizzate con pendenze proibitive per un uso quotidiano e generalizzato e ingenerano pericolo negli incroci tra la pista ciclabile, che dovrebbe correre sulla sommità dell’argine, e il percorso pedonale. Questi interventi trovano inoltre un nodo critico attorno al ponte carrabile. A tutt’oggi non risultano soluzioni progettuali capaci di dare risposte efficienti ed efficaci per la fruizione del percorso verde e del fiume Tevere e dei necessari parcheggi. Inoltre la carrabilità della strada fiancheggiante l’argine che porta al Parco pubblico risulta in contrasto con l’uso ricreativo e turistico della zona. Il piccolo arco del ponte non può sopportare la circolazione veicolare, ciclabile e pedonale: troppo pericoloso. D’altra parte vista l’instabilità della struttura del ponte, non può essere aperto l’altro arco per poter realizzare l’area parcheggio necessaria per far posto al sagrato. Abbiamo dall’inizio chiesto al Sindaco di far passare la pista ciclabile su strade rurali interne in corrispondenza dell’abitato (la Rivolta-Valvitiano, ad esempio). Questo consentirebbe di qualificare la viabilità urbana con pista ciclabile e mettere in relazione i fruitori della pista con le attività del paese. Inoltre eviterebbe l’oneroso impegno di responsabilità e manutenzione che l’acquisizione dell’argine al Comune comporterà, visto che per la manutenzione ci sono sempre meno risorse finanziarie. Comunque abbiamo espresso durante il sopralluogo che ragionevolmente prima si provveda alla ristrutturazione del ponte con passerelle, poi si creerà il parcheggio e quindi il Sagrato. Per la pista ciclabile attorno al ponte carrabile temiamo soluzioni poco qualificanti.
- Area ex Tabacchificio. La situazione di pericolo e degrado in pieno centro dell’abitato pretende un intervento urgente del Comune. Di più, abbiamo richiesto da tempo il ripensamento delle previsioni del Piano regolatore generale (Prg), affinché l’area assuma il ruolo di centro dell’abitato con i servizi pubblici mancanti (sala per incontri, eventi, biblioteca, ecc.) e architetture di qualità e coerenti con il borgo. Abbiamo chiesto che si aprisse un tavolo di confronto con la proprietà e i cittadini. Finora non è stata neppure eseguita la pulizia e la messa in sicurezza degli edifici pericolanti.
- Parco pubblico. Da decenni le problematiche sono note: terreno senza drenaggio adeguato, impianti e servizi obsoleti e non funzionanti. La sicurezza non c’è: spaccio, vandalismi, ecc. in più recentemente sono state tolte le recinzioni che separavano l’area verde dalla viabilità carrabile: ora entrano motoveicoli di ogni genere, i giochi dei bambini sono confinanti alla strada ed è tutto molto pericoloso (come già segnalatovi con mail del 23 giugno 2021). Il parco è stato realizzato con il contributo gratuito degli abitanti ed è gestito da volontari associatosi tra loro.
Nel 2005 sono state realizzate dai volontari dell’Associazione Parco Tevere delle strutture (ampliamento della cucina e relativo bagno di pertinenza). Il Comune aveva promesso un contributo parziale su tutta la cifra spesa: fino ad oggi questi contributi non sono stati visti (di questo avete tracciabilità nei documenti comunali). Ci è stato detto che si faranno dei lavori: quali?
Quando? Vogliamo partecipare alle decisioni.
- La viabilità. Abbiamo una buona rete viaria, ma le condizioni in cui versa la rendono molto pericolosa e impediscono la fruizione sicura pedonale e ciclabile. Abbiamo chiesto di salvaguardare e ripristinare gli allineamenti per poter realizzare percorsi pedonali e ciclabili, nonché eliminare le barriere architettoniche che caratterizzano la maggior parte dei marciapiedi: inutili gli slogan per promuovere la mobilità dolce se il contesto non la permette. Abbiamo chiesto una programmazione degli interventi che superi la logica delle patacche di bitume che durano una settimana, anche applicando il DPR 16 dicembre 1996, n. 610 art.56 e relativa Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 marzo 1999 "Razionale sistemazione nel sottosuolo degli impianti tecnologici”, “tale da consentire manutenzione ordinaria e straordinaria senza la manomissione del corpo stradale e sue pertinenze”. Ci siamo resi disponibili ad un confronto operativo per individuare le migliori e fattibili soluzioni, anche tramite formazione/lavoro: finora non abbiamo avuto riscontri.
- Godibilità del paesaggio - strade rurali, vicinali, panorami agrofluviali e collinari: da preservare e restaurare. Negli ultimi due decenni c’è stata una perdita di qualità (e quindi attrattività) di notevole entità sia con lottizzazioni industriali inutili che con la disseminazione di singoli interventi che frantumano le caratteristiche del paesaggio, in particolare lungo la strada rurale storica RivoltaValvitiano, frequentata quotidianamente da molti cittadini quale prolungamento del percorso verde del Tevere per passeggiate, jogging. Chiediamo un vincolo e un restauro della strada RivoltaValvitiano e del suo territorio, anche recuperando parte delle aree destinate ad attività produttive e non utilizzate.
- Il Tevere – abbiamo più volte rappresentato in questi anni, al Sindaco e Assessori, quanto il Tevere e il suo territorio siano potenzialmente la risorsa più importante che abbiamo a disposizione. Potenzialmente. Nel 2014 abbiamo consegnato al Comune una bozza di Progetto Tevere indicando come secondo noi ci si dovesse muovere affinché non restasse uno slogan. Lo abbiamo riconsegnato. Fino ad ora non abbiamo avuto un confronto in merito. Negli ultimi decenni il fiume e i suoi affluenti sono stati considerati un problema, qualcosa da cui difendersi o da sfruttare-inquinare (vedi scarichi, argine, fossi intubati, centrali idroelettriche, ampliamenti aree residenziali e industriali nelle pertinenze fluviali).
Malgrado le direttive europee (Dir 2000/60, Dir Habitat 92/43 ecc.) e gli studi della stessa Agenzia regionale per l'ambiente (Arpa) per il Piano Regionale di tutela delle acque (Progetto Tevere - Quadro di riferimento ambientale sul Tevere, ottobre 2007 e seguenti), l’atteggiamento permane. La presenza sempre più fitta di sbarramenti crea erosione nelle sponde (che intaccano la sicurezza del percorso pedonale e le conseguenti scogliere intaccano la naturalità del fiume e quindi la sua valenza paesaggistico-ambientale), e sedimenti stagnanti (vedi l’aumento delle “isole” di ghiaia): abbiamo chiesto agli Assessori di verificare con l’Autorità di Bacino se la previsione di un’ulteriore centrale idroelettrica a Pretola non peggiorerà la già critica situazione. Chiediamo un riscontro. A Pretola sussiste la ex area Tecnoasfalti: abbiamo chiesto se la Ditta provvederà e quando alla bonifica dell’area. Attendiamo riscontro.
Abbiamo chiesto più volte maggiore competenza nella manutenzione del percorso verde lungo il Tevere, in particolare relativamente alla conservazione delle sponde e alla vegetazione ripariale (rete ecologica primaria di tutta la Regione Umbria) e in particolare nelle parti comprese nel sito d’interesse Comunitario Zsc Ornari e sue aree di salvaguardia: siamo in attesa di riscontri operativi.
Ora chiediamo anche di declassificare nel Prrg le previsioni di nuove edificazioni che ricadono in fascia A e B del Piano di Bacino: sappiamo che il Comune ha richiesto la riperimetrazione di tale fascia a seguito della realizzazione dell’argine. Crediamo che tale scelta contraddica la qualificazione e sicurezza del territorio del Tevere.
CHIEDIAMO UN IMPEGNO CONCRETO: programmi, progetti, interventi integrati e condivisi.

Associazione Parco Tevere Arci di Pontevalleceppi
Centro culturale Europa 93
Comitato Molini di Fortebraccio

 



Coordinamento Associazioni e Comitato di Ponte Valleceppi Perugia

Inserito domenica 8 agosto 2021


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