Covid in Umbria: aspettando che passi la nottata
                   
				  
                        
					   
                      L'impressione è quella di una situazione sfuggita completamente di mano all'assessorato regionale. Come se una cabina di regia non ci fosse mai stata
                      
					  
				      
  
  In questo periodo natalizio l'Umbria è salita agli onori della cronaca giornalistica e televisiva nazionale per le interminabili file cui erano costretti chi doveva fare il tampone con il corollario di un'intervista a una signora incinta in fila da ore.
 Ma non c'è stato solo quello: nel momento in cui invitavano ad evitare affollamenti per i festeggiamenti natalizi se ne vedevano senza alcun criterio davanti alle farmacie per i tamponi fai da te. Per cui chi temeva d'essere positivo si trovava a fianco di chi magari voleva semplicemente andare tranquillo a una cena tra amici.  L'impressione è quella di una situazione sfuggita completamente di mano all'assessorato regionale. Come se una cabina di regia non ci fosse mai stata o fosse andata in tilt e di una regione che di fronte a una pandemia era alla mercé del fai da te e del buon senso delle persone: di quelle che lo hanno, perché le altre… Emblematico l'assessore regionale Coletto che pochi giorni fa ha detto "se del caso, autoisolatevi". A riprova di una Giunta regionale e Amministrazioni comunali incapaci. Che  non confidavano nella propria organizzazione e nelle proprie capacita, ma confidavano nella scarsa virulenza della variante, nel fai da te dei cittadini e soprattutto nello "Stellone" e la cosa peggiore che si possa fare di fronte a una pandemia è quella di stare imbambolati ad osservarla aspettando che passi la nottata.
  
                      
                           
					  Perugia, Umbria, Mondo 
                      
                      
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