27/07/2024
direttore Renzo Zuccherini

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Regione: definizione della famiglia fuori dal tempo e dalla realtà
La proposta di legge della maggioranza non tiene conto della realtà delle formazioni famigliari e della loro evoluzione
OMPHALOS ALLE AUDIZIONI IN REGIONE SULLA MODIFICA DEL TESTO UNICO SANITÀ E SOCIALE: DEFINIZIONE DI FAMIGLIA FUORI DAL TEMPO E DALLA REALTÀ

 L’associazione Omphalos Lgbti ha partecipato questa mattina alle audizioni della III Commissione dell’Assemblea Legislativa regionale sulla proposta di legge dei consiglieri Fioroni, Pastorelli, Peppucci, Carissimi, Rondini, Mancini e Nicchi concernente “Ulteriori integrazioni e modificazioni alla l.r. 09/04/2015, n. 11 (Testo Unico in materia di Sanità e Servizi Sociali)”.

L’associazione si è voluta soffermare primariamente sulle evidenti e importanti criticità legate alla definizione che nel testo viene data del concetto di famiglia. Definizione che non tiene in nessun modo conto della realtà delle formazioni famigliari nel nostro paese e della loro evoluzione nel corso del tempo, presentando anche evidenti profili di incostituzionalità.

«Crediamo sia fondamentale modificare la proposta di legge sin dal suo primo articolo – dichiara il presidente di Omphalos, Stefano Bucaioni – nella direzione di un ampliamento e di una più corretta definizione di famiglia, che quanto meno rispecchi l’attuale assetto normativo dello Stato, nonché la realtà della società nella quale viviamo. L’assenza di tali modifiche renderebbe la proposta di legge un mero strumento di propaganda politica di parte e non un dispositivo al servizio della collettività tutta, esponendola, qualora approvata nella sua formulazione originaria, anche ad un probabile giudizio di incostituzionalità.»

«Le famiglie sono tante e diverse – continua il presidente di Omphalos – le famiglie formate da persone dello stesso sesso, esistono, sono sempre esiste e sempre esisteranno. Non sarà certo una legge regionale a decidere il contrario. Ma stabilire per legge che la regione si occupa solo di alcune di queste famiglie, in base alla sensibilità politica della maggioranza di turno, è una discriminazione inaccettabile, nonché in palese contrasto con gli articoli 2 e 3 della nostra costituzione.»

L’associazione si è poi soffermata su altre importanti criticità della proposta di legge che riguardano ad esempio la creazione di un elenco regionale degli organismi di rappresentanza delle famiglie, rispetto al quale non vengono stabiliti criteri minimi lasciano carta bianca alla Giunta di turno. Oppure rispetto all’articolo 6 dove sembra venire introdotta una sostanziale parificazione tra consultori pubblici e “altre strutture private convenzionate”, senza però un’adeguata regolamentazione dei criteri di convenzione e del rispetto di quelli che dovrebbero essere spazi laici a garanzia prima di tutto delle donne e della loro libera, completa e corretta informazione e scelta.

«Sempre all’articolo 6 della proposta di legge – conclude Bucaioni – viene inoltre completamente esclusa l’indispensabile attività di informazione in merito ai metodi contraccettivi e ai metodi contraccettivi di emergenza ritenuti sicuri ed efficaci dalla comunità scientifica nazionale e internazionale, quali ad esempio i contraccettivi ormonali, il preservativo o condom, il diaframma, la RU486, ecc. facendo riferimento ai soli “metodi naturali”. Riteniamo fondamentale che l’attività di informazioni promossa dall’ente pubblico sia laica, completa e basata su evidenze scientifiche, per permettere la libera scelta e autodeterminazione delle persone.»

Confidiamo che queste importanti osservazioni possano essere recepite dalla Commissione in fase di discussione del testo, prima che lo stesso venga presentato all’esame dell’assemblea legislativa.




Omphalos Lgbti

Inserito venerdì 13 gennaio 2023


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