05/05/2024
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In piazza per la pace
Orrore per le stragi, la condanna delle rappresaglie, il desiderio di fare qualcosa per ricercare una soluzione al conflitto diversa dalla guerra. Ma se si piangono solo alcuni bambini, e non tutti, siamo vicini alla fine della civiltà

Ieri, 15 ottobre, alcune centinaia di persone si sono ritrovate per condividere lo sgomento per ciò che sta succedendo in Palestina ed Israele, dove due rabbiosi nazionalismi si affrontano, e si rafforzano reciprocamente, sulla tragica conta dei civili uccisi.
Sui volti di tutti si leggeva l'orrore per le stragi, la condanna delle rappresaglie, il desiderio di fare qualcosa per ricercare una soluzione al conflitto diversa dalla guerra, che non è una soluzione, ma l'aggravamento delle condizioni e aumenta lo spessore dell'odio nazionalista.
C'è stata anche una presa di distanza dal servilismo di tanta parte della comunicazione di massa, che dopo aver mostrato (giustamente) orrore e riprovazione per le stragi di civili israeliani, in particolare dei bambini, mostra ora la più totale indifferenza per le stragi di civili palestinesi, in particolare dei bambini.
E' stato detto che se si piangono solo alcuni bambini, e non tutti, siamo vicini alla fine della civiltà.



Inserito lunedì 16 ottobre 2023


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