In questi giorni è sempre più difficile restare in contatto con i nostri 300 colleghi in Palestina, siamo molto preoccupati per loro e inorriditi da quello che sta succedendo alle persone. 

L’ospedale di Al Shifa, dove il personale palestinese di Medici Senza Frontiere continua a lavorare, è sommerso dai pazienti e così è ovunque a Gaza. Le operazioni e le amputazioni vengono eseguite senza antidolorifici. Come medico riesco a malapena a immaginare cosa possa significare tutto questo.

Da giorni milioni di persone, soprattutto bambini, sono sottoposte a orribili bombardamenti. Le famiglie non hanno dove scappare o nascondersi, mentre l’inferno si scatena su di loro. Stiamo chiedendo a gran voce da giorni un cessate il fuoco.

Abbiamo inviato 26 tonnellate di forniture mediche in grado di coprire il fabbisogno di 800 interventi chirurgici. Stiamo chiedendo che questi aiuti arrivino il prima possibile, poiché gli ospedali di Gaza sono sovraccarichi di pazienti e le scorte mediche stanno finendo.

Siamo pronti e vogliamo fare ancora di più per la popolazione di Gaza con l’invio di nuove squadre e forniture mediche, non appena la situazione lo consentirà.